Spritz Hugo: ricetta e ingredienti

Hai mai provato lo spritz Hugo? Se non hai mai assaggiato questa deliziosa bevanda ti consigliamo di provarla. In questa guida ti spieghiamo la ricetta e tante curiosità sulla storia e la provenienza di uno dei cocktail più famosi in Italia.

Lo spritz Hugo è denominato anche spritz bianco Hugo e fonda le sue origini in Trentino Alto Adige. Il successo rapido della bevanda le ha permesso di diffondersi rapidamente in altre regioni vicine quali: Veneto e Friuli Venezia giulia, Lombardia ed Emilia Romagna. In seguito lo spritz Hugo si è diffuso a livello nazionale.

Ma come mai ha avuto tanto successo? Quali sono gli ingredienti?

Premettiamo subito che lo spritz Hugo non c'entra assolutamente nulla con l'aperol spritz, anche se il nome è simile.

Gli ingredienti base per preparare un ottimo spritz bianco sono essenzialmente 5. Qui, indichiamo la ricetta per 4 persone:

• prosecco (6 cl)
• sciroppo di sambuco (2 cl)
• soda (6 cl)
• mela rossa 1
• menta fresca (a piacere)

Per preparare lo spritz bianco occorrono circa 20 minuti; ecco la ricetta: in 4 calici da vino si devono distribuire i cubetti di ghiaccio con il prosecco, lo sciroppo di sambuco e la soda in porzioni identiche per ogni bicchiere.

In seguito, si deve lavare e tagliare a fettine sottili la mela e se ne deve inserire una fetta all'interno di ogni bicchiere. Per completare la potenza del gusto e dare più colore al bicchiere si devono aggiungere le foglie di menta all'interno del bicchiere.

La storia dello spritz Hugo inizia ufficialmente agli inizi del '900 in Trentino Alto Adige. La ricetta è stata attribuita al bartender Roland Gruber, il quale, per un certo periodo prese a servire ai propri clienti del prosecco aromatizzato con lo sciroppo di Sambuco.

Pare che Gruber si ispirò ad una tradizione locale che aveva luogo fra i popolani dell'epoca: lo sciroppo di sambuco veniva fabbricato manualmente nelle case dei contadini con fiori di Sambuco freschi, acqua, limone e zucchero. Ne veniva fuori una sorta di melassa aromatizzata con il profumo del fiore che veniva poi diluita nell'acqua o nel vino bianco a seconda dei gusti.

Fu proprio la consapevolezza di questa vecchia usanza che diede l'ispirazione al bartender, il quale decise di rifarsi a tradizioni locali anche più antiche, inserendo anche lo spicchio di mela e le foglie di menta.

Proprio, in Trentino, infatti, le vecchie tradizioni locali vedevano un buon abbinamento fra il vino o il prosecco e gli aromi naturali come: la frutta, i fiori o le erbe profumate.

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Alla prossima!